“Jungle patterns”, gli animali fantastici di Carlo Pasini in mostra al Macist Museum di Biella - La Stampa

2023-02-22 16:45:41 By : Ms. Caster Wheel ZR

La voce de La Stampa

Inaugurata sabato 18 si può visitare al Macist Museum, in via Costa di Riva a Biella, la mostra «Jungle patterns» di Carlo Pasini. L’allestimento, curato da Mark Bertazzoli, offre un assaggio del particolare «bestiario» immaginato dall’artista. Un affascinante e sorprendente universo esotico, popolato da animali fantastici rivestiti da migliaia di puntine, ma anche da dipinti sospesi tra l’astratto e figurativo, installazioni concettuali e mosaici ispirati alle molteplici sfumature della natura.

Nato a Pavia nel 1972, Carlo Pasini ha iniziato il suo percorso artistico nel laboratorio di Aldo Mondino. Partito dalla pittura, realizzata però su supporti insoliti (le zanzariere per esempio), quindi con un’applicazione che tende alla tridimensionalità, è poi approdato alla scultura.

Gli animali presenti in mostra nascono dall’incontro tra spunti e suggestioni diverse: dai testi di zoologia ai bestiari medievali, dalle creature mitologiche a quelle di Albrecht Dürer, Daniel Spoerri e Damien Hirst, fino alle scene esotiche che rievocano quadri di Henri Rousseau e Antonio Ligabue. A caratterizzare queste opere è l’utilizzo di una tecnica non canonica che prevede un meticoloso processo di accumulazione di puntine da disegno colorate, inserite e incollate su una superficie dipinta.

Tra i lavori esposti si segnalano in particolare «L’uomo sogna di volare», che raffigura una chimera, una sorta di pantera blu dotata di ali di fagiano, e l’imponente ed enigmatica «Arca di Noè», in cui da una larga cassa in legno spuntano parti di animali selvatici, suscitando un dubbio: sono stati compressi brutalmente all’interno della cassa oppure stanno cercando di uscirne?

Altre due opere sono tratte dalla serie «Serial killer» e fanno intravedere i lineamenti di assassini, tratti dalle pagine di cronaca nera del Novecento. Le puntine da disegno sono inframmezzate da colate oblique di pittura che rivela e allo stesso tempo occulta i personaggi rappresentati.

La mostra termina con «Vipera gabonica», un serpente letale in cui emerge tutta la versatile maestria dell’artista, e «Farfalle», lavori che sembrano celebrare le «Accumulations» di Arman.

Durante l’inaugurazione Carlo Pasini ha donato al Macist proprio una di queste «Farfalle», che entrerà quindi a far parte della collezione del museo. Visite fino al 30 aprile, al sabato e alla domenica (15-19,15).

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